L’F-86E Lanceri Neri dell’Ingresso Aeroporto Cameri
Non è noto a chi scrive da quanto tempo l’F-86E, dipinto con la gloriosa livrea dei Lanceri Neri (la nota pattuglia acrobatica costituita proprio a Cameri alla fine degli anni ’50), sia stato riconvertito a modello statico ammirabile sul sedime dell’aeroporto piemontese, certo è che dall’inizio degli anni ’70 esso ha subito diverse collocazioni, partendo dallo spazio adiacente al nucleo antincendi, sino all’aiuola antistante la chiesetta aeroportuale per finire, sotto il comando del Col. Maresio (’85), immobile custode all’ingresso dell’area espositiva, già allora comprendente diversi velivoli restaurati, posta a lato della palazzina comando.
E li è rimasto sino al 2006 quando il Col. Fabbri, Comandante dell’Aeroporto e convinto nonché assiduo promotore presso la Provincia di Novara dell’ammodernamento dell’intera viabilità stradale antistante l’ingresso della base, lo volle non più custode del solo museo, bensì dell’intero campo di aviazione, ben piantato all’interno della estesa rotonda spartitraffico appena realizzata davanti all’ingresso aeroportuale, simbolo solenne, agli occhi di chi vi transita, dei trascorsi aviatori cameresi, quando da questa pista decollavano i velivoli della già citata squadriglia dei Lanceri Neri, precursori delle attuali Frecce Tricolori.
Il solito team di abilissimi tecnici restauratori appartenenti al 1° RMV ed al Comando Aeroporto (foto seguenti), prima del trasferimento, ultimò in breve tempo un superbo lifting dell’intera cellula e realizzò per il trasporto su camion una serie di selle su cui appoggiare il velivolo completo con le ali ancora montate, dal momento che esso era privo di carrello e ciò rendeva di difficile attuazione la separazione di queste ultime dalla fusoliera per un più comodo spostamento via terra.
Si presentava ora il problema di come “farlo volare” al di la della recinzione aeroportuale; e come non molto spesso accade, ma comunque per fortuna talvolta accade, una fortuita coincidenza risolse il problema nel migliore (e più economico) dei modi; si scoprì infatti che il titolare dell’impresa edile che aveva realizzato (e ancora la stava ultimando) la variante stradale esterna era imparentato, forse uno zio, con il Ten. Italo Tonati, pilota gregario proprio della formazione acrobatica in questione.
Quando l’imprenditore venne a conoscenza che il velivolo del nipote, scomparso in un incidente aereo a Parigi qualche anno dopo, sarebbe divenuto il “Gate Guardian” della base, si offrì non solo di “appoggiarlo” al di fuori del perimetro utilizzando una apposita gru, di proprietà dell’impresa, che permise di sorvolare agilmente la recinzione con il prezioso carico (la nostra Belotti aveva il braccio troppo corto), ma anche di realizzare a sue spese il plinto in cemento e la trave che avrebbero sostenuto il peso del “lancere” proprio al centro dell’aiuola spartitraffico.
Opportunamente illuminato da alcuni fari per il “volo notturno”, ed inaugurato nell’anno 2006 alla presenza delle amministrazioni della provincia di Novara e dei Comuni di Cameri e Bellinzago, il “lancere” in questo decennio ha saputo catturare la curiosità e l’attenzione di numerosissimi visitatori/ viaggiatori, bloccato come un fermo immagine in un ininterrotto quanto definitivo “basso passaggio”, quasi ad onorare e vieppiù stupire tutti coloro che da oltre un secolo si sono succeduti su questo campo di aviazione e coltivato nella storia e nella leggenda quello spirito aviatorio che ancora oggi aleggia tra le sue moderne strutture.