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TIGER HOUSE

Circolo del 53

STORIA DELLA TIGER HOUSE (di Giulio Mainini)

Giunsi a Cameri alla fine degli anni ’60. Avevo appena completato l’iter addestrativo alle scuole di volo e portavo con me l’orgoglio dell’aquila turrita e l’entusiasmo dei miei 23 anni.

Ero un giovane Sottotenente e toccavo il cielo con un dito per essere uno dei pochi piloti assegnati all’F-104. Avrei volato ad una velocità pari a due volte quella del suono ad una quota di oltre 45.000 piedi. Mi sentivo un privilegiato. E sicuramente lo ero. 

A quel tempo l’F-104G operava solamente sulle basi di Cameri, Grosseto e Grazzanise per assicurare la difesa aerea del nostro Paese nell’ambito dell’Alleanza Atlantica. Eravamo in piena guerra fredda. Il 21° Gruppo “Tigre” era sull’Aeroporto di Cameri, mentre il Comando del 53° Stormo si trovava a Veveri. Eravamo un gruppo autonomo e noi piloti ci sentivamo i “padroni” dell’aeroporto.

Il Gruppo di volo era ospitato in una palazzina costruita secondo gli standard NATO: piccola, bassa e, soprattutto, nessuna comodità. La saletta, dove era ubicata una lavagna in perpex per segnare le missioni di volo (si scriveva rovescio con il pennarello vetrografico), aveva un grosso palo al centro per sostenere un soffitto ormai incurvato e non più impermeabile. Ricordo che per migliorarne il comfort portai un vecchio divano di mia madre; almeno coì avevamo un posto dove rilassarci tra un volo e l’altro.

Di norma la giornata “lavorativa” iniziava alle 07.45 e si andava avanti fino alla fine dei voli notturni, tutti i giorni. Quelli che montavano d’allarme vi restavano per 24 ore.

Un giorno, dietro la palazzina del gruppo, è posteggiata una ruspa/scavatore, che immediatamente richiama la nostra curiosità. Pochi istanti ed il Ten. Bolla sale sul mezzo, in qualche modo riesce a metterlo in moto e “sferra” il primo colpo di benna. Risultato: tranciati di netto i fili telefonici della base!

Dopo questo disastro il T.Col. Pasini Marchi, Comandante di Gruppo, lancia una proposta ai piloti più giovani sperando di contenerne l’irruenza: costruire una struttura adiacente alla palazzina del gruppo in modo da ricavare una sala per i piloti dove custodire i cimeli delle “Tigri” e trascorrere qualche momento di relax e goliardia.
Detto fatto. Con la ruspa realizziamo lo scavo, gettiamo delle fondamenta che andrebbero bene per un condominio a 10 piani, e poi cemento e mattoni. Ricaviamo porte e finestre, ma il soffitto ci crea qualche difficoltà. Chiediamo aiuto ai colleghi del Gruppo Impianti, quelli a cui avevamo sottratto la ruspa qualche giorno prima. Ancora pochi giorni e la palazzina è praticamente finita.

Manca però l’allestimento interno. Si utilizza tanto legno perlinato con la fantasia del Ten. Braccini e del Maresciallo Tollin. Al centro viene posizionato un camino, opera del compianto Ten. Flotta e della complicità di uno degli operai, che ci batte a sbalzo una bella tigre su un foglio di rame.

L’inaugurazione è fissata per la tradizionale cena del 21 ° Gruppo: ore 21 del 21 dicembre 1971.

Un grande successo che apre la strada a tante serate e momenti di aggregazione tra piloti e specialisti, immortalati in alcuni dei vecchi album fotografici in bianco e nero ancora custoditi nella Tiger House. Passano gli anni e la sala si arricchisce di quadri, trofei, cimeli, oggetti ricordo di “Tiger Meet” e “Squadroon Exchange”, rischieramenti all’estero; si aggiunge una nuova tigre e poi la colonna con le firme dei piloti che hanno conseguito la “readiness”, la prontezza al combattimento.
Sono trascorsi quasi cinquant’anni e la Tiger House è rimasta un simbolo per noi vecchie tigri. Parte dell’oggettistica è stata trasferita a Grazzanise, presso il neo costituito 21 ° Gruppo su ala rotante; adesso sono loro i custodi delle tradizioni del gruppo ed è giusto così.

Per quanti anni rimarrà ancora la “Casa delle Tigri” in quel di Cameri? Speriamo per sempre. Come dicevo si tratta di un simbolo, ed i comandanti della base che si sono succeduti in questi anni hanno continuato a custodire gelosamente queste mura, testimoni di un gruppo di volo composto da uomini che hanno dato tanto all’Aeronautica Militare, e che tanto hanno avuto dall’Arma Azzurra.

Tiger! Tiger! Tiger!

Giulio Mainini

Come si presenta oggi…

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