Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 10.00 presso il Monumento dedicato al Capitano Pilota Giovanni Ballestra, adiacente le mura del Castello di Branduzzo (PV), si è tenuta la Cerimonia di commemorazione nel 46° anniversario della sua scomparsa, caduto nell’adempimento del dovere con il velivolo F-104 Starfighter.
La Cerimonia organizzata dall’Associazione Arma Aeronautica Aviatori d’Italia – Sezione di Pavia, rappresentata dal Presidente Av. (c) Luciano Pietro Tondù, ha visto la partecipazione dei componenti della Famiglia Ballestra, presente la vedova signora Elisa Corradi e i figli Silvia e Vittorio Ballestra, dell’On. Paola Chiesa (FDI), Deputato e Capogruppo Commissione Difesa XIX Legislatura Responsabile Nazionale Dipartimento Difesa, del Sindaco di Castelletto di Branduzzo, Dott. Flavio Ferlini, del Capitano Francesco Margiotti, Comandante della 112^ Squadriglia Radar Remota dell’Aeronautica Militare, accompagnato dal Luogotenente Antonio Rossi, di una folta rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio, da Amici e Colleghi del Capitano Ballestra e da una decina di Soci del Circolo del 53.
Sulle note del Silenzio sono stati resi gli Onori ai Caduti con la deposizione di una corona d’alloro da parte delle Autorità presenti, l’Onorevole Chiesa, il Sindaco Ferlini e il Capitano Margiotti che ha tenuto un breve discorso, ricordando le ultime fasi del tragico volo del Capitano Ballestra e del suo sacrificio, seguito dal ringraziamento del Sindaco a tutti i presenti ed in particolare a coloro hanno provveduto alla recente restaurazione del Monumento, e del Presidente Tondù.
Ha fatto seguito la toccante lettura della Preghiera dell’Aviatore da parte del Colonnello Pilota in congedo Luigi Piccolo, amico e collega di Giovanni Ballestra, appartenenti al 21° Gruppo Caccia Intercettori Ognitempo del 53° Stormo di Cameri.
Ma cosa successe 46 anni fa in quel luogo? La mattina del 18 gennaio 1979, dopo essere decollato dall’Aeroporto di Cameri con il suo velivolo F-104 Starfighter, mentre stava sorvolando i cieli di Pavia, il Capitano Ballestra comunicò improvvisamente via radio di avvertire un malore. Nonostante la gravità della situazione, riuscì a mantenere il controllo del velivolo e, con grande prontezza e freddezza, lo dirottò lontano dal centro abitato. Il velivolo aveva iniziato a perdere quota rapidamente, dirigendosi pericolosamente verso il Comune di Castelletto di Branduzzo, una zona ad alta densità abitativa. Intuito l’imminente pericolo per i civili a terra, il Capitano Ballestra si trovò di fronte ad una decisione drammatica. In quelle condizioni, lanciarsi con il seggiolino eiettabile Martin Baker avrebbe quasi certamente portato il velivolo a schiantarsi sulle case del paese. Con grande coraggio, invece, decise di non abbandonare il velivolo F-104, scegliendo di continuare a pilotarlo dirigendosi verso l’aperta campagna, dove perse la vita nello schianto vicino al Castello di Branduzzo.
Da quel giorno gli abitanti di Castelletto di Branduzzo, scampati ad una potenziale strage, profondamente riconoscenti, grati per il coraggio e l’eroismo dimostrato dal Capitano Pilota Giovanni Ballestra che ha sacrificato la sua vita, all’età di 29 anni, per salvare quella di altri, hanno voluto innalzare un monumento alla sua memoria, usando parti del motore, proprio nel luogo dell’incidente aereo.
Giovanni Ballestra, Capitano Pilota dell’Aeronautica Militare, era nato a Imperia il 20 aprile 1949. Dopo aver conseguito il diploma, aveva vinto il concorso per entrare nell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Dopo una carriera a bordo degli addestratori venne assegnato a pilotare l‘F-104 Starfighter, uno dei velivoli più veloci al mondo. Ufficiale di grande esperienza, nonostante la giovane età, e Pilota militare altamente qualificato, aveva alle sue spalle 1.774 ore di volo.
Sono trascorsi 46 anni in cui la famiglia non ha mai dimenticato, nemmeno per un giorno, quel 18 gennaio 1979. Gli amici e i colleghi lo ricordano come una persona disponibile e altruista, fino al punto di sacrificarsi, letteralmente per gli altri. Qualcuno disse che per gli eroi bisogna dire come sono morti e non come sono vissuti ed è questo quello qui descritto dell’Uomo/Ufficiale che con alta professionalità svolse il suo dovere fino in fondo evitando una strage peggiore! Il gesto più grande che solo un grande Uomo può scegliere di fare: sacrificare la propria vita per concedere a molti altri di vivere la loro.
Onore a tutti i Piloti valorosi dell’Aeronautica Militare che, come il Capitano Giovanni Ballestra, hanno sacrificato la propria vita per salvare quella di tante altre persone.
Una risposta.
Il 18 gennaio 79 restera’ sempre per me un immenso dolore, ero Comandante del 21 in attesa dello scramble per esercitazione con un pilota in addestramento, proprio per intercettare Giovanni quando avvenne l’incidente. Una vera enorme tragedia. Grazie del reportage