Il G-46 fu progettato e sviluppato dalla FIAT nell’immediato dopoguerra per fornire all’Aeronautica Militare un addestratore basico per le scuole di volo, e fu anche utile all’azienda stessa per il suo rilancio industriale post-bellico. Il velivolo era caratterizzato da una struttura interamente metallica, con ala bassa, impennaggi tradizionali e carrello triciclo posteriore retrattile. L’abitacolo poteva essere biposto in tandem, o monoposto. Il primo esemplare (NC.1, poi immatricolato MM.52000) volò il 25 giugno 1947. Tra il 1948 e il 1951 l’AM ne ordinò un totale di 141 esemplari, suddivisi tra il modello A monoposto e il modello B biposto. Le motorizzazioni adottate compresero il Gipsy Queen 30 inglese da 250 CV, l’Alfa Romeo 115-Ibis da 205 CV e il 115-Iter da 225 CV, sempre accoppiati a un elica bipala a passo variabile. Le consegne iniziarono nell’estate 1949, con il 2° Gruppo della scuola di Brindisi, a cui fece seguito il Centro Addestramento al Volo (CAV) dell’Accademia Aeronautica, e quindi i CAV delle varie Zone Aeree, il Reparto Volo Stato Maggiore (RVSM) e altri comandi, che lo impiegarono per allenamento e collegamento. Verso la fine degli anni cinquanta, l’avvento del North American T-6 portò al progressivo ritiro del G.46 dalle fila dell’AM. Tra il 1958 e il 1963 più di 50 esemplari vennero ceduti all’Aero Club d’Italia per il riequipaggiamento della flotta degli aero club federati. Presso la base di Cameri è stato ospitato per diversi anni il G.46B MM.53302 (NC.178), che fu impiegato dall’Aero Club d’Italia come I-AEHY.
Nel 2017, dopo i necessari restauri, è stato ricollocato presso il Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Dobbiaco (clicca qui per saperne di più).
Caratteristiche tecniche e prestazioni
Dimensioni:
apertura alare: 10,40 m
lunghezza: 8,48 m
altezza: 2,55 m
superficie alare: 16,00 m2
Peso: a vuoto: 1.110 Kg, massimo al decollo 1.430 Kg
Motore: Alfa Romeo 115 Iter da 225 CV
velocità massima: 315 Km/h
tangenza pratica: 5.400 m
autonomia massima: 900 Km
Equipaggio: 1 / 2